Petali di Spine 28/09/2017

Opera teatrale in due atti di Saverio Di Giorgio
Tre personaggi: un uomo lasciato dalla moglie fuggita con un altro uomo, la figlia, abbandonata anch’essa sin da piccola dalla madre, ed un’amica di famiglia che sta sempre in mezzo ai piedi, ma che si rende disponibile come una serva. Una commedia vivace, che si aggira attorno ad un problema spinoso e frequente tra le adolescenti.. Non mancano i colpi di scena.

Per farVi capire meglio lasceremo che a dire qualcosa siano loro, i personaggi della commedia o... del dramma, da come lo si potrà vedere. Sapranno esprimersi meglio di noi.

….“In fondo, non dovrebbe essere molto difficile per un padre, crescere da solo sua figlia… basterà darle da mangiare e da bere e non farle mancare mai una buona dose di affetto… e nulla potrà impedire che possa diventare la persona migliore del mondo… e magari anche la più colta e intelligente

….“Come si può far diventare grande il proprio padre, quando sei soltanto una figlia, cresciuta alla sua ombra?... come lo si può far maturare, facendolo smettere di vivere nel mondo di fantasia che lui stesso ha creato?... non resta altro da fare che volergli bene così com’è… volergli bene solo per il fatto di esistere… e al tempo stesso, sperare che possa diventare sempre un po’ più maturo… “

….“Amare immensamente un uomo e passare tutta la propria vita ad essere solo la sua migliore amica… fargli dimenticare il grande vuoto che l’abbandono di sua moglie gli ha lasciato e al tempo stesso, tenere segreto lo sconvolgente segreto che ci legherebbe in eterno…e tutto questo, senza versare mai una lacrima….”